Parthenope
Parthenope è una incantevole giovane donna nata dalle acque che seduce ogni uomo che incontra, per- sino il fratello Armando, suo primo e indimenticabile amore. Parthenope è anche la sirena al centro del mito fondante della città di Napoli che, come scriveva Matilde Serao nelle Leggende napoletane, “vive, splen- dida, giovane e bella, da cinquemila anni, e corre ancora sui poggi, erra sulla spiaggia, si affaccia al vulcano, si smarrisce nelle vallate”.
autore Paolo Sorrentino
IT 2024
durata 136 minuti
Come una specie di vertigine
Artista e narratore sensibile, empatico e versatile, Mario Perrotta è un ricercatore profondo e scrupoloso, capace di insinuarsi sia nelle pieghe della nostra società calandosi nelle vesti dei più deboli, sia di tessere una trama ampia, profonda e teatralmente cristallina partendo da un personaggio di un’opera di un gigante della letteratura come Italo Calvino. È quello che fa nello spettacolo Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino, la libertà, il suo omaggio a Calvino, scrittore e intellettuale di grande impegno politico, narratore tra i più significativi e amati del Novecento italiano, in occasione del Centenario della sua nascita.
Il personaggio in scena è un abitante del Cottolengo, il Nano del romanzo autobiografico di Italo Calvino La giornata d’uno scrutatore, personaggio cui Calvino dedica una sola pagina se pur memorabile. Con l’intento di ragionare sul tema della libertà, Perrotta disegna tutta l’esistenza del Nano: inchiodato com’è a una croce che non ha voluto, ha deciso di prendersi un’ora d’aria, un’ora e poco più di libertà. E la cerca, la libertà, tra le pagine delle opere del “signor Calvino Italo” (dal Barone rampante, al Cavaliere inesistente, passando per Cosmicomiche e Palomar e fino a Le città invisibili), la racconta come sa e come può, la trasforma in versi, in musica, in parabole e collegamenti iperbolici tra un romanzo e l’altro, in canzoni-teatro sarcastiche e frenetiche e improvvisi minuetti intimi, “scalvinando” quelle opere a suo uso e consumo. Il tutto mentre accanto scorre, amaramente ironica, la sua personalissima storia d’amore, una storia impossibile per quel corpo e quella lingua incapaci di parlare.
Il Nano, Calvino, la libertà
di e con Mario Perrotta
collaborazione alla regia Paola Roscioli
mash-up e musiche originali Mario Perrotta, Marco Mantovani
produzione Permar, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
durata: 80 minuti
Il tempo che ci vuole
Un padre e una figlia. Il cinema e la vita. L’infanzia che sembra perfetta e poi diventare grandi sbagliando tutto. Cadere e rialzarsi, ricominciare, invecchiare, diventare fragili, lasciarsi andare ma non perdersi mai. Il tempo che ci vuole per salvarsi.
Fuori concorso al Festival di Venezia 2024
autore Francesca Comencini
IT/FR 2024
durata 110 minuti
Maria Montessori - La Nouvelle Femme
1900. Lili d’Alengy, accompa- gnatrice parigina d’alto bordo, fugge dalla capitale francese per nascon- dere la figlia affetta da problemi cognitivi. Arrivata a Roma, la sua vita viene sconvolta dall’incontro con una dottoressa che ha messo a punto un metodo d’apprendimento per bambini in difficoltà: Maria Montessori. Ma proprio quest’ul- tima, colei che incarna e difende pubblicamente un nuovo ruolo per la donna moderno ed emancipato, dovrà pagare il prezzo delle sue lotte: una maternità al di fuori dal matrimonio e tenuta nascosta per non destare scandalo.
autore Léa Todorov
IT/FR 2024
durata 114 minuti
Ballade
BALLADE è il racconto di un’epoca, anzi due. Un dittico, tra autobiografia e desiderio di cura, solitudine e spirito di comunità: l’oggi con i suoi smarrimenti è al centro di Elegia di Morelli, mentre gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, sono ritratti nella coreografia che dà il nome all’intero spettacolo, Ballade di Bigonzetti. I brani accompagnano il pubblico in un viaggio tra generazioni diverse. La coreografia di Bigonzetti è cucita su una drammaturgia musicale che attinge Prince, Frank Zappa, Leonard Cohen e i CCCP e trae ispirazione da una delle voci letterarie più significative dell’epoca, quella di Pier Vittorio Tondelli. Elegia di Morelli nasce intorno a Frédéric Chopin. Dentro e in opposizione alla musica, gli otto corpi di danzatrici/danzatori sembrano voler superare sé stessi in cerca della cura dell’altro. Lacerti di poesie di Mariangela Gualtieri si accostano a questa umanità fragile e titubante non priva di slanci dell’anima.
ELEGIA
coreografia Enrico Morelli
musiche Frédéric Chopin, Giuseppe Villarosa
danzatori Emiliana Campo, Lorenzo Fiorito, Mauro Genovese, Matilde Gherardi, Fabiana Lonardo, Alice Ruspaggiari, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa
BALLADE
coreografia e regia Mauro Bigonzetti
musiche Nick Cave, CCCP – Fedeli alla linea, Leonard Cohen, Arvo Pärt, Prince, Nina Simone, Frank Zappa
disegno luci Carlo Cerri
costumi Silvia Califano
assistente alla coreografia Roberto Zamorano
maestro ripetitore Paolo Lauri, Enrico Morelli
laboratori ideazione e coordinamento a cura di Cinzia Beneventi
danzatori Emiliana Campo, Lorenzo Fiorito, Mario Genovese, Matilde Gherardi, Fabiana Lonardo, Alice Ruspaggiari, Rossana Samele, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa, Leonardo Zannella
produzione MM Contemporary Dance Company
coproduzione Teatro Comunale di Modena
con il sostegno di ATER Fondazione, Comune di Correggio / Centro di Documentazione Pier Vittorio Tondelli – Correggio
Ministero della Cultura / Regione Emilia-Romagna / Comune di Reggio Emilia /
Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto / Centro Permanente Danza – Reggio Emilia
durata: ELEGIA 35 minuti, BALLADE 85 minuti
Secondo lei
Con il suo primo testo di prosa e la sua prima regia, Caterina Guzzanti affronta un tema universale e su cui il dibattito oggi è più aperto e vivo che mai. Secondo lei è uno spettacolo sulla fragilità: un lungo, intimo, delicato flusso di pensiero, dal punto di vista femminile, sulle dinamiche nascoste che regolano i rapporti di coppia. Una prospettiva di parte, ma aperta e mai giudicante, che in modo perentorio pone al centro una profonda riflessione sulla giustezza della coppia a tutti i costi.
Secondo lei è una storia sulla crisi tanto del maschio quanto della femmina, nella quale dolore e ironia convivono nel paradosso della coppia, in cui ognuno riconoscerà tante storie. L’amore idealizzato come luogo sicuro e salubre diventa negazione quotidiana e sistematica del bisogno e del desiderio altrui: un silenzioso campo di battaglia in cui fraintendimenti e necessità affondano, mentre il solo imbarazzante desiderio sarebbe quello di essere capiti, accettati e perdonati.
Da dove viene la sensazione che per diventare adulti ci si debba rifugiare nell’altra persona anziché investire nella propria indipendenza? Secondo lei è una voce in attesa di “secondo lui”. Nel frattempo si arrangia con quel poco che le è dato sapere, secondo lei.
scritto e diretto da Caterina Guzzanti
con Caterina Guzzanti e Federico Vigorito
collaborazione artistica Paola Rota
scene Eleonora De Leo
luci Cristian Zucaro
suoni Angelo Elle
costumi Ziamame
Progetto nato nell’ambito di Scritture - Scuola di Drammaturgia diretta da Lucia Calamaro
produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Argot produzioni
Teatro Stabile di Bolzano in collaborazione con Riccione Teatro
con il contributo di Regione Toscana
durata: 70 minuti
The great pas de deux
I passi a due più famosi tratti dal grande repertorio, rivivono in The Great Pas de Deux, spettacolo portato in scena dal Balletto di Siena. Da Don Chisciotte a La Bella Addormentata, da Lo Schiaccianoci a Il Corsaro, da Diana e Atteone a Esmeralda a Giselle: momenti di danza intensi e indimenticabili si susseguono in uno spettacolo che incanta il pubblico di ogni generazione.
Il Balletto di Siena è una realtà artistica dinamica, attiva dal 2011 a livello internazionale, con spettacoli che affiancano accuratezza tecnica e uno stile di movimento carico di eleganza e passione. Grazie alle forti basi tecniche e interpretative dei suoi danzatori, il Balletto di Siena porta in scena ed alterna, senza soluzione di continuità, produzioni classiche e nuovi spettacoli dal linguaggio prettamente contemporaneo. Grazie alla collaborazione con coreografi di talento, e alla ricerca drammaturgica e coreografica del Maestro Marco Batti, negli anni è riuscito a creare la sua cifra stilistica ben riconoscibile, apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.
riallestimento coreografico Marco Batti
musica P. I. Čajkovskij, A. Adam, D.Auber, L. Minkus, R. Drigo, C. Pugni
costumi Jasha Atelier
light design Michele Forni
produzione Balletto di Siena
durata: 90 minuti - in due atti
L'Empireo
«Amo l’epica, amo la coralità, amo la sfumatura tragicomica: L’Empireo è tutto questo insieme. E non basta: racconta una storia avvincente. È un testo contemporaneo che osa essere ambientato nel ‘700, precisamente nel marzo del 1759. Un testo contemporaneo, in costume? Non ci credo!»
Serena Sinigaglia porta in scena L’Empireo, il testo più recente della drammaturga britannica Lucy Kirkwood, vincitrice nel 2014 del Laurence Olivier Award, il massimo riconoscimento del teatro inglese, le cui opere sono ospitate e prodotte dal National Theatre e dal Royal Court Theatre di Londra. Tradotto da Monica Capuani e Francesco Bianchi, L’Empireo (The Welkin) è presentato per la prima volta in Italia. «L’Empireo è un testo estremamente monumentale e ambizioso: ambientato a metà del Settecento nell’Inghilterra rurale, racconta la storia di una giuria di dodici donne convocate da un giudice che non può giustiziare per omicidio una ragazza perché si dichiara incinta» scrive Capuani, giornalista e traduttrice, punto di riferimento per la letteratura teatrale inglese e francese «La giuria femminile dovrà decretare la verità o meno di questa affermazione, e avrà in questo modo su di lei potere di vita o di morte. Da questo microcosmo femminile, emergono le questioni fondamentali e intramontabili della vita delle donne di qualsiasi epoca. Primo tra tutti, il trattamento iniquo che la legge scritta dagli uomini esercita ancora oggi sulle donne e sul loro corpo»”.
Prosegue Sinigaglia «L’Empireo è il primo testo teatrale in cui miimbatto che affronta le tematiche di genere e lo fa senza concedere nulla alla retorica e alla banalità. È secco, ruvido, vero, al pari della realtà. E poi dà spazio alle attrici, 19 personaggi di cui 17 femminili. Una bella inversione di tendenza rispetto alla media dei personaggi pensati e scritti per le donne».
tratto da The Welkin di Lucy Kirkwood
traduzione Monica Capuani e Francesco Bianchi
con Alvise Camozzi, Matilde Facheris, Valeria Perdonò, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Chiara Stoppa, Anahì Traversi, Virginia Zini, Sandra Zoccolan e 5 attrici in corso di definizione
regia Serena Sinigaglia
produzione Teatro Carcano, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Bolzano, LAC - Lugano Arte Cultura, Teatro Bellini di Napoli
durata: 90 minuti
Vicini di casa
Una commedia, libera e provocatoria, che indaga con divertita leggerezza inibizioni e ipocrisie del nostro tempo. Amanda Sandrelli e Gigio Alberti, due fra gli interpreti più versatili e sensibili del panorama italiano sono i protagonisti di Vicini di casa, adattamento della pièce Los vecinos de arriba di Cesc Gay. Ad affiancarli in scena, due attori di grande talento come Alessandra Acciai e Alberto Giusta. Un quartetto affiatato e irresistibile, che invita lo spettatore a riflettere su pregiudizi e tabù.
Anna e Giulio stanno insieme da molti anni. Hanno un lavoro, una bambina, qualche interesse e molte frustrazioni. Lui avrebbe voluto fare il musicista ma si è dovuto accontentare dell’insegnamento. Lei avrebbe voluto un altro figlio ma ha dovuto accettare la resistenza di lui e cerca conforto nei manuali di auto aiuto.
Una coppia come tante, al confine fra amore e abitudine, in equilibrio precario. Ma pur sempre in equilibrio. A scardinare questa apparente stabilità ci pensano Laura e Toni, i vicini di casa, che irrompono nel loro appartamento e nella loro vita. Anna e Giulio sanno poche cose sul loro conto: sono stati cortesi durante i lavori di ristrutturazione, aprono educatamente la porta dell’ascensore per farli passare e…fanno di continuo l’amore, rumorosamente! Giulio li considera incivili, Anna ha il coraggio di ammettere che, in fondo, invidia la loro vivace vita erotica.
Così, fra un bicchiere di vino e una fetta di Pata Negra, le due coppie si confrontano, sempre meno timidamente, sul terreno scivolosissimo della sessualità. Laura e Toni si rivelano molto più spregiudicati del previsto; Anna e Giulio finiscono per confessare fantasie, vizi e segreti che non avevano mai avuto il coraggio di condividere.
dalla commedia Sentimental di Cesc Gay
traduzione e adattamento Pino Tierno
con Amanda Sandrelli, Gigio Alberti, Alessandra Acciai, Alberto Giusta
regia Antonio Zavatteri
scene Roberto Crea
costumi Francesca Marsella
luci Aldo Mantovani
produzione CMC/Nidodiragno, Cardellino srl, Teatro Stabile di Verona in collaborazione con Festival Teatrale i Borgio Verezzi
durata: 70 minuti
Sissi l’Imperatrice
Sissi l’Imperatrice è il racconto dell’inquieta e tormentata vita dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria. Il testo si snoda in vari quadri, ognuno dei quali prende in esame alcuni aspetti del carattere e del pensiero dell’Imperatrice: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte. Il ritratto generale che man mano si compone mette in luce una donna tanto anticonformista quanto profondamente frustrata dalla rigidità e spietatezza della Corte Viennese, ma anche la grande poesia e la voglia di libertà di una creatura che si riteneva eternamente “chiusa in gabbia”. Anoressica, in eterno lutto per le morti assurde di due dei suoi figli, sviluppa una sensibilità dolente e rabbiosa al tempo stesso, ma tutt’altro che astratta, rivolta infatti anche verso le più delicate questioni sociali: dalle sofferenze delle minoranze etniche, ai soprusi subiti dal proletariato.
Antimperialista e disgustata dalle atrocità delle guerre che divampano intorno a lei, Sissi si dedica maniacalmente alla cura del suo corpo, una barriera contro il senso di morte che aleggia intorno a lei. Profeta dell’imminente crollo dell’Impero Asburgico, Sissi ci mostra quel mondo come paradigma del nostro mondo, Imperatrice suo malgrado, ma donna irripetibile, la cui sensibilità ferita parla a tutti noi, alle nostre ferite.
scritto e diretto da Roberto Cavosi
con Federica Luna Vincenti
e con (in o.a) Ira Nohemi Fronten, Claudia A. Marsicano, Miana Merisi, Milutin Dapcevic
costumi Paola Marchesin
light designer Gerardo Buzzanca
musiche Oragravity
produzione Goldenart Production, Teatro Stabile di Bolzano e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
durata: 80 minuti
Un gioco senza amore
"Un gioco senza amore" è una storia come tante. Purtroppo. La storia di una coppia, di una famiglia, distrutta dal gioco d’azzardo patologico. Una dipendenza che annienta tutto ciò che trova sul suo cammino, a cui va tolta l’allure romanticamente decadente a cui la letteratura dei secoli passati ci ha reso avvezzi. Una spirale deforme e malata, che ricade con tutto il suo peso sulle spalle dei familiari del giocatore. Spesso, le spalle delle donne. La storia di una violenza e di un disamore. E, forse, di una rinascita.
Lo spettacolo si inserisce in un progetto di più ampio respiro. Oltre alla drammaturgia – scritta a quattro mani con il drammaturgo e regista Francesco Niccolini, l’autrice Alessandra Limetti ha pubblicato nel dicembre 2023, per la casa editrice Athesia, il libro “A perdere – Un gioco senza amore”, versione narrativa portata avanti parallelamente alla stesura drammaturgica, e da cui quest’ultima nasce. Per la ricerca si è avvalsa della consulenza scientifica del dott. Belletati, psicologo e psicoterapeuta, referente per il settore azzardo del centro Hands di Bolzano, che ha firmato la postfazione al volume, e della dott.ssa Clotilde Bellani, psicologa e psicoterapeuta.
di Alessandra Limetti e Francesco Niccolini
regia Francesco Niccolini
con Alessandra Limetti, Marta Marchi, Giovanna Rossi
luci Luca Predenz
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Cristallo
in collaborazione con PASSO NORD, centro regionale residenze artistiche Trentino - Alto Adige/Südtirol
sostenuto dal MiC - Direzione Generale Spettacolo, Provincia Autonoma di Trento e Provincia Autonoma di Bolzano
durata: 100 minuti
IDDU - L'ultimo padrino
La carriera politica di Catello è andata in fumo dopo una sentenza di una manciata anni per associazione mafiosa. Ha perso tutto, e non esistono bugie o illusionismi in grado di resuscitare la sua fedina penale. Dunque, quando i servizi segreti gli chiedono di collaborare per catturare il suo figlioccio Matteo Messina Denaro - l’ultimo grande capo mafioso ancora in libertà - Catello intravede la possibilità di rimettersi in carreggiata e decide di accettare, instaurando un bizzarro scambio epistolare con il latitante.
In concorso al Festival di Venezia 2024
autori Fabio Grassadonia, Antonio Piazza
T 2024
durata 131 minuti
Joker: Folie à deux
In JOKER: FOLIE À DEUX, Arthur Fleck è recluso nel manicomio di Arkham in attesa di essere processato per i crimini commessi come Joker. Mentre lotta con la sua doppia identità, Arthur non solo scopre il vero amore, ma trova anche la musica che ha sempre avuto dentro di sé.
autore Todd Phillips
US 2024
durata 138 minuti
Otello, Di precise parole si vive
Lella Costa e Gabriele Vacis, due fuoriclasse del teatro e Otello, capolavoro immortale di William Shakespeare. A 24 anni dal debutto, Costa e Vacis portano nuovamente in scena quello che è stato uno dei loro grandi successi. «Succede con i grandi autori, forse soprattutto con Shakespeare: i loro testi, le loro storie, i loro personaggi sono, letteralmente, immortali. Continuano a parlarci, a stupirci, a incantarci; a volte ci aiutano perfino a capire chi siamo, cosa ci sta succedendo adesso» scrive Costa «E quando incontri una di queste storie perfette in genere te ne innamori, e soprattutto ti rendi conto che non avrebbe alcun senso provare a inventarne un’altra per dire le stesse cose, ma che è lecito, forse perfino doveroso, continuare a raccontare quella. Precisamente quella. É quello che è successo a Gabriele Vacis e a me, e non una volta sola. É quello che ci ha entusiasmati a tal punto da pensare di riportare in scena il nostro Otello, preservando intatta la sostanza narrativa (Shakespeare) ma intervenendo e modificando quelle parti in cui l’attualità, o meglio, la contemporaneità, richiedevano un aggiornamento. Se poi ci aggiungiamo una trama folgorante, il cui riassunto potrebbe sembrare una notizia di cronaca di oggi (un lavoratore straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso e spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo suicidio del colpevole), allora ci rendiamo conto di quanto bisogno abbiamo di continuare a raccontare e ascoltare questa storia».
drammaturgia Lella Costa e Gabriele Vacis
con Lella Costa
regia Gabriele Vacis
scenofonia Roberto Tarasco
scene Lucio Diana
produzione Teatro Carcano
distribuzione Mismaonda
durata: 90 minuti
Vermiglio
VERMIGLIO racconta dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.
Leone D’Argento al Festival di Venezia 2024
Autore Maura Delpero
IT/FR/BE 2024
durata 119 minuti
Campo di battaglia
Ambientato nel 1917, all’epoca della Grande Guerra, il film racconta l’amicizia tra due giovani, Stefano e Giulio, entrambi impegnati come medici in un ospedale militare, con visioni politiche opposte e innamorati della stessa donna, Anna.
In competizione al Festival di Venezia 2024
autore Gianni Amelio
IT 2024
durata 103 minuti
La canzone della Terra
LA CANZONE DELLA TERRA, diretto dalla regista norvegese Margreth Olin e prodotto da Liv Ullmann e Wim Wenders è una maestosa sinfonia per il grande schermo. Il padre della regista diventa la nostra guida attraverso le più suggestive vallate norvegesi, dove è cresciuto e dove più genera- zioni si sono susseguite vivendo a stretto contatto con la natura, per sopravvivere. Nel film i suoni della terra si armonizzano alla perfezione creando una sinfonia unica in questo viaggio mozzafiato.
Autore Margreth Olin
NO 2023, 91 min.
documentario
INAUGURAZIONE CASARCI
Arci Vipiteno APS e Arciragazzi Bolzano/Bozen APS, vi invitano all'inaugurazione di casArci, il nuovo Centro Culturale di Vipiteno intitolato ad Angelo ed Emma Frigerio.
Il progetto ha previsto il risanamento della struttura in via Santa Margherita 8 a Vipiteno e la sua trasformazione in Centro Culturale.
Il giorno sabato 26 ottobre 2024 festeggeremo insieme l'avvio delle attività a partire dalle 17.00.
ore 17.00 accoglienza ed avvio delle attività
ore 19.00 taglio del nastro
ore 21.00 concerto e jam session
Si ringraziano per il sostegno, l'Ufficio Politiche Giovanili e la Ripartizione Cultura Italiana della provincia Autonoma di Bolzano, la Fondazione Cassa di Risparmio, il Comune di Vipiteno, la Cassa Rurale dell'Alta Val d'Isarco e la famiglia Frigerio per aver messo a disposizione la struttura.
Quando un musicista ride
Giocare e ridere con la musica e le canzoni. Impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi che, dopo il grande successo di Ci vuole orecchio, spettacolo dedicato a Jannacci, si divertono ora ad esplorare e reinventare quell’immenso repertorio seriamente comico ai confini tra canto e disincanto che, soprattutto intorno agli anni ‘60, ha percorso la musica, la canzone, il cabaret ed il teatro italiano. Da Fo a Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da Flaiano a Marcello Marchesi, più tantissimi altri, una generazione di artisti eccentrici e controcorrente che hanno sorpreso e divertito tutti, dagli sperimentalisti al grande pubblico, reinventando un genere musicale ricco di eccentriche e divertenti “canzoni scanzonate”. È quello che questo nuovo spettacolo scritto e diretto da Giorgio Gallione e curato da Paolo Silvestri negli arrangiamenti musicali, si propone di fare, ritrovando e rinnovando oggi quegli spunti geniali, innovativi, anticonformisti, e anche quella libertà creativa. Perché è bello essere lì “quando un musicista ride”, citazione che evoca immediatamente il mondo di Enzo Jannacci e di tutti coloro che hanno saputo coniugare gusto irriverente per lo sberleffo, sensibilità geniale e stralunata, con una vena poetica tendente alla malinconia.
con Elio
regia e drammaturgia Giorgio Gallione
arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
e con Alberto Tafuri (pianoforte), Martino Malacrida (batteria), Pietro Martinelli (basso e contrabbasso), Matteo Zecchi (sassofono), Giulio Tullio (trombone)
scenografie Lorenzo Gioberti
costumi Elisabetta Menziani
luci Andrea Violato
co-produzione Agidi – International Music and Arts
durata: 80 minuti
kind of Miles
Quanto vale un mito. Ma soprattutto cosa lascia. È difficile oggi individuarne di nuovi. I miti attuali nascono e muoiono con la stessa velocità del mondo contemporaneo. Mitico è qualcuno che fa qualcosa di speciale, che esce da un ordinario universalmente riconosciuto. Miles Davis è un artista mitico per antonomasia. Un uomo capace di raccontare una storia recente che va aldilà del jazz e della musica e la cui personalità marcata appare prepotentemente non solo attraverso la sua tromba ma anche nel viso scavato degli ultimi anni, negli occhi profondi che inchiodano lo sguardo e nelle mani rugose che hanno toccato il cuore. A noi del presente ha lasciato non solo un’icona, ma un soffio che è carezza e graffio.
kind of Miles di Paolo Fresu è un’opera musicale e teatrale che evoca l’universo creativo e visionario dell’immenso musicista scomparso nel 1991. L’intento è quello di ricostruire la vita e la musica di un artista che ha segnato il Novecento attraverso la voce narrante di un unico autore/attore e attraverso il suo universo sonoro e le sue relazioni artistiche ed umane. La formazione musicale è composta da diverse personalità e diversi strumenti, acustici ed elettrici, che hanno sottolineato il suo percorso discografico e live sotto il profilo del suono e della ricerca. Il racconto narrato da Fresu è quello di uno dei personaggi più eccentrici ed influenti della storia recente. Una scrittura intima puntellata da momenti personali di vita vissuta (soprattutto l’apprendistato del jazz a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta), dalla comparazione con l’alter ego Chet Baker e da storie tratte dalla fiorente letteratura su Davis.
di e con Paolo Fresu, tromba, flicorno e multi-effetti
e con Bebo Ferra (chitarra elettrica), Dino Rubino (pianoforte e Fender Rhodes Eletric Piano), Marco Bardoscia (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Filippo Vignato (trombone, multi-effetti elettronici, keyboard), Federico Malaman (basso elettrico), Christian Meyer (batteria)
regia Andrea Bernard
new media artist Marco Usuelli
costumi Elena Beccaro
produzione Teatro Stabile di Bolzano
durata: 75 minuti
C'ERA UNA VOLTA IN BHUTAN (The Monk and the Gun)
Regno del Bhutan, 2006. La modernizzazione è finalmente arrivata. Il Bhutan diventa l’ultimo paese al mondo a connettersi a Internet e alla televisione, e ora è la volta del cambiamento più grande di tutti: il passaggio dalla monarchia alla democrazia. Per insegnare alla gente a votare, le autorità organizzano una finta elezione, ma gli abitanti del posto non sembrano convinti. In viaggio nelle zone rurali del Bhutan, dove la religione è più popolare della politica, il supervisore elettorale scopre che un monaco sta organizzando una misteriosa cerimo- nia per il giorno delle elezioni...
Autore Pawo Choyning Dorji
BT/TW/FR/US 2023, 107 min
con: Tandin Wangchuk, Tandin Sonam, Choeying Jatsho
IL GUSTO DELLE COSE (La passion de Dodin Bouffant)
1885. L’Impeccabile cuoca Eugénie lavora da oltre vent’anni per il famoso gastronomo Dodin. Il loro sodalizio dà vita a piatti, uno più delizioso dell’altro, che stupiscono anche gli chef più illustri del mondo. Con il passare del tempo, a pratica della cultura gastronomica e l’ammirazione reciproca si sono trasformate in una relazione sentimentale. Eugenie, però, è affezionata alla sua libertà e non ha mai voluto sposare Dodin. Così, lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinare per lei.
Autore Tran Anh Hung
FR 2023, 136 min.
con: Juliette Binoche, Benoît Magimel, Pierre Gagnaire
drammatico, sentimentale, storico
Blu infinito
L’acqua scorre, danza e fluttua compiendo viaggi meravigliosi. Scopre sentieri nascosti nel magico mondo della natura, per poi fluire nel Blu Infinito. Qui incontra creature fantastiche, animali acquatici e alghe marine. I coralli si accendono di luce quando i raggi del sole penetrano la superficie dell’acqua. I fondali marini s’illuminano di colori che sembrano dipinti dalla mano di un artista. Non c’è un sopra, né un sotto. Non esiste gravità ma solo un bellissimo volo libero.
Il blu infinito è l’origine di ogni metamorfosi, muta di forma e densità, avvolge le sue misteriose creature in un sensuale e travolgente abbraccio. eVolution dance theater, fusione innovativa ed emozionante di danza, arte, acrobazia, magia e illusione, è pronta ancora una volta a trasportarvi in un mondo in cui non esistono limiti all’immaginazione. La sintesi perfetta di discipline diverse crea uno spettacolo dall’indimenticabile impatto visivo.
Creata nel 2009 dall'unione artistica dei direttori e coreografi Anthony Heinl (ex Momix) e Nadessja Casavecchia, eVolution dance theater, ha conquistato subito un posto di rilievo sia a livello nazionale che internazionale.
Illusioni ottiche, effetti speciali, ombre colorate, performance antigravitazionali, strutture telescopiche e l’incredibile tecnologia del Light Wall, uno schermo interattivo sviluppato dal coreografo, che grazie ai suoi studi in Chimica e Fisica è da sempre alla ricerca del perfetto connubio tra arte, scienza e tecnologia.
Tanfani, Carlotta Stassi, Matteo Crisafulli, Giulia Pino, Giovanni Santoro, Nadessja Casavecchia
capo balletto Leonardo Tanfani
direttori di palco Tommaso Contu, Daniele Martini
light designer e direttore tecnico Adriano Pisi
costumi Piero Ragni
laser effects Simone Sparky
distribuzione Live Arts Management
produzione eVolution dance theater
durata: 90 minuti
GLORIA!
In un collegio femminile della Venezia di fine ‘700 vive e studia Teresa, giovane dal talento visio- nario che, insieme a un gruppetto di straordinarie musiciste, scavalca i secoli e sfida i polverosi sepolcri imbiancati dell’Ancien Régime inventando una musica ribelle, leggera e moderna.
GLORIA! parla dell’immaginazione, della fantasia e del talento di tutte le compositrici che, come fiori lasciati seccare, sono rimaste nascoste tra le pagine della Storia. (nota della produzione)
Margherita Vicario
IT 2024, 105 min.
con: Galatea Bellugi, Carlotta Gamba, Veronica Lucchesi
Mein Kampf
Cento anni ci separano dal 1924, anno di nascita di “Mein Kampf”. E otto anni sono invece trascorsi dal 2016, quando la Germania decise di consentirne nuovamente la pubblicazione in libreria, ritenendo che soltanto la conoscenza potesse evitare il ripetersi della catastrofe. Stefano Massini, dopo anni di lavoro incrociando i testi di tutti i comizi del Führer con la prima stesura del libro-manifesto dettato dal giovane Hitler nella cella di Landsberg, consegna al palcoscenico questo spettacolo in cui “Mein Kampf” emerge in tutta la sua sconcertante portata: ad assumere forma scenica è la paranoica autobiografia di un invasato visionario, sempre più convinto di poter sublimare le sue personali frustrazioni in un progetto politico rivoluzionario quanto delirante. Un fiume di parole a regime torrentizio, fitto di invettive e di ripetizioni, offerto senza filtri da Massini, non solo con lo stile ossessivo, barocco ed enfatico del testo originario, ma soprattutto in un millimetrico studio teatrale dei ritmi, dei toni, degli affondi verbali del dittatore tedesco. E la consapevolezza di questo meccanismo è l’unico antidoto al suo nefasto replicarsi.
di e con Stefano Massini
da Adolf Hitler
scene Paolo Di Benedetto
luci Manuel Frenda
costumi Micol Joanka Medda
ambienti sonori Andrea Baggio
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana
PERICOLOSAMENTE VICINI
Un gruppo di forestali di Trento, guidati da Claudio e Roberto si mette alla caccia dell’orsa JJ4, ritenuta responsabile della tragica morte del ventiseienne Andrea Papi nell’aprile del 2023. Mentre in valle cresce la paura per gli orsi, il conflitto tra gli animalisti e chi vorrebbe liberarsi dell’orso si inasprisce e sorgono questioni spinose: JJ4 deve essere uccisa? Seguendo da vicino i protagonisti di questa vicenda, il documentario porta a chiedersi se e come sia possibile la coesistenza tra l’uomo e i grandi predatori.
Andreas Pichler
IT/GE 2024, 90 min.
ZIGANOFF jazzmer band & Kalman Balogh
Venerdì 23 agosto abbiamo il grande piacere di ospitare nuovamente, dopo lo strepitoso successo dello scorso anno, la Ziganoff Jazzmer Band di Renato Morelli, con un altro ospite stratosferico: Kalman Balog.
Sarà una serata magica!
ingresso gratuito
Gianni Ghirardini at 70 - Live Concert
Sabato 15 giugno alle 20.00 ARCI Vipiteno e' lieta di presentare uno straordinario evento. Gianni Ghirardini , il grande chitarrista altoatesino festeggia il suo compleanno al Teatro Comunale , con un grande concerto che vedrà sullo stesso palco le quattro band che hanno caratterizzato la sua lunga carriera.
Una serata di festa e di grande musica con tanti artisti, per un figlio di Vipiteno, con ingresso libero. Vi aspettiamo in tantissimi!
UN MONDO A PARTE
Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, riesce a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico: una scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Grazie all’aiuto della vicepreside Agnese e dei bambini, supera la sua inadeguatezza metropolitana e diventa uno di loro. Quando tutto sembra andare per il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo.
Un film di Ricardo Milani
IT 2024, 113 min. commedia
con: Antonio Albanese, Virginia Raffaele
PARE PARECCHIO PARIGI
Tre fratelli decidono di rea- lizzare il desiderio del loro anziano e malato padre: fare un viaggio a Parigi.
Con un‘astuta finzione, i tre fanno finta di partire da Firenze a bordo di un camper, senza mai lasciare i confini della struttura in cui il padre è ricoverato. Se non possono andare a Parigi, Parigi può venire da loro grazie alla potenza dell‘im- maginazione. Questa avventura paradossale diventa l‘occasione per una riconciliazione tra fratelli e la ricerca di un legame con il padre.
Un Film di: Leonardo Pieraccioni
IT 2024, 88 min.
con: Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua, Nino Frassica
commedia
UN ALTRO FERRAGOSTO
Nell‘estate del 1996, Cecilia Sarcoli rimane incinta di Sandro Molino, dando vita a Altiero, oggi un imprenditore digitale.
Quest‘ultimo, insieme al suo foto- modello marito, trascorrerà l‘ultimo Ferragosto sull‘amata isola del padre, gravemente malato. L‘isola si prepara anche per il matrimonio di Sabry Mazzalupi, celebrità del web, dando vita a un‘atmosfera di festa e conflitti, unendo due schiera- menti opposti in un Ferragosto indimenticabile.
Un Film di: Paolo Virzì
US 2023, 115 min.
con: Sabrina Ferilli, Laura Morante, Silvio Orlando, Christian De Sica
commedia
THE HOLDOVERS – LEZIONI DI VITA
Paul Hunham è professore di storia in un college del New England. Rigido ed esigente detesta gli studenti mediocri, figli dei ricchi benefattori che aspettano il diploma senza sforzo. Alla vigilia delle vacanze di Natale è incaricato di vegliare e di sorvegliare i ragazzi che non hanno nessun posto dove andare. Tra loro spicca Angus Tully, allievo brillante e problematico. Ostinati e diversamente inadeguati al mondo, Paul e Angus sono cos- tretti a socializzare sotto lo sguardo paziente di Mary Lamb, cuoca della scuola che ha perso il suo unico figlio in Vietnam. Ma l‘isolamento e il Natale accorceranno le distanze e li costringeranno a „rompere le righe“.
Un Film di Alexander Payne
US 2023, 134 min.
con: Paul Giamatti, Dominic Sessa, Da‘Vine Joy Randolph
commedia, drammatico
SOUVENIRS OF WAR
Ci imbarchiamo in un viaggio dal tono saggistico in Bosnia, dove i vecchi teatri di guerra sono diventati attrazioni turistiche. È un tour ambivalente tra Dark Tourism e ricordo empatico: mentre alcuni invitano i turisti a giochi di combattimento lungo l’ex linea del fronte, altri cercano di trarre il meglio dalla loro eredità traumatica.
Film in concorso al BFFB 2024
Un Film di: Georg Zeller
BOSNIACO/INGLESE con sottotitoli in Italiano
2023, 75 min.
VISTA MARE
Con un approccio poetico e sur- reale, il film svela il lavoro nascosto dietro alle “vacanze al mare” nelle località costiere del nord Adriatico in Italia. Il film è stato girato durante un‘intera stagione lavorativa accompagna gli spettatori in un viaggio attraverso il paesaggio artifi- ciale costruito per il divertimento dei vacanzieri.
Un film di: Julia Gutweniger, Florian Kofler
AT, IT 2023, 80 min.
Traviata
coreografia e regia Monica Casadei
La coreografa Monica Casadei, alla guida della Compagnia Artemis Danza, presenta "Traviata", il primo capitolo di un ambizioso progetto dedicato al celebre compositore Giuseppe Verdi. In questa produzione, Casadei traduce il melodramma in linguaggio coreografico, esplorando la storia da una prospettiva diversa, concentrata sulla protagonista Violetta. La trama si sviluppa attorno al personaggio di Violetta, lottando contro una società maschilista rappresentata da un coro in abiti neri. La coreografia moltiplica la figura di Violetta, esprimendo diverse sfaccettature della sua emotività e del suo cuore. Questa Violetta, nonostante la sua malattia e la sua professione di cortigiana, desidera la purezza e sfida le regole sociali rappresentate dal padre di Alfredo, Giorgio Germont.
Casadei e i collaboratori, tra cui Alessandro Taverna per la drammaturgia musicale e Luca Vianini per l'elaborazione musicale, si immergono nel dramma interiore di Violetta, una donna privata della speranza d'amore. Violetta, una volta cortigiana, viene punita dalla malattia, dalla morte e dal disprezzo, riflesso nell'ipocrisia del coro. Alfredo è ritratto come un personaggio dalla scarsa profondità, influenzato dalle azioni del padre e schiacciato dalla società. Il suo ruolo è ridotto e marginalizzato. La produzione sottolinea l'idea di perdita irreversibile, sottolineata dalla frase "E' tardi". Violetta danza nel suo abito rosso, simbolo del suo cuore sanguinante per la tisi e per la ferita interiore che è senza scampo. La società dominante richiede il suo sacrificio.
La performance culmina con la potente invocazione "Amami, Alfredo", spostata al finale dello spettacolo. Questo grido disperato e solitario riflette la visione di una "Traviata" molto focalizzata sulle emozioni femminili e sull'energia fisica del dolore, piuttosto che sulla decorazione scenica. In sintesi, la produzione di Casadei offre una rilettura intensa e coinvolgente del classico, dando voce all'intensità emotiva di Violetta e alla sua battaglia contro la società ipocrita e opprimente.
LA SALA PROFESSORI
Carla Nowak è una giovane e promettente insegnante al suo primo incarico. Tutto sembra andare bene, fino a quando una serie di piccoli furti all’interno della scuola mette in subbuglio l’istituto. Quando i sospetti cadono su uno dei suoi studenti, Carla decide di andare ad indagare personalmente, scatenando una serie inarrestabile di reazioni a catana.
Un film di Ilker Çatak
DE 2023, 98 min.
con: Eva Löbau, Leonie Benesch, Anne-Kathrin Gummich
drammatico
Da questa sera si recita a soggetto
diretto e interpretato da Paolo Rossi
Foto: Massimo Baxa
Prima o poi, era inevitabile che Paolo Rossi si trovasse a confrontarsi con quest'opera di Pirandello, che fa parte della trilogia del "teatro nel teatro". Questa trilogia ha rivoluzionato il tradizionale modo di recitare, spingendo gli attori a non limitarsi al palcoscenico, ma a interagire anche con il pubblico seduto in platea, nei palchi e persino nel foyer, coinvolgendo gli spettatori come parte integrante dello spettacolo. Paolo Rossi sottolinea: "Il mio approccio al teatro è sempre stato incentrato sulla partecipazione, come mi piaceva definirlo, un teatro che coinvolge e anima, dove il pubblico diventa un attivo spettatore."
LA ZONA D’INTERESSE
Un uomo e sua moglie tentano di costruire una vita perfetta in un luogo apparentemente da sogno. Ma l’uomo in questione è Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la curata villetta con giardino della famiglia si trova esattamente di fianco al muro del campo...
Un film di Jonathan Glazer
US/GB/P 2023, 106 Min.
con: Christian Friedel, Sandra Hüller
drammatico